Passa ai contenuti principali

Legno


Prendere un legno
consumato dal sole,
lavato dalle piogge
e vederne il futuro.


Giorno 3)


Semplice,
ricco,
profumato,
acceso
nelle sere di festa.


In centro al tavolo
ad assistere
alle cene,
al brusio
di voci e risate,
ai quaderni 
nei pomeriggi di nebbia,
spostato 
per far posto
al sonno di Noah,
spolverato dalla farina
mentre s'impasta una torta,
attraversato dai nostri sguardi,
ogni giorno.


Nei mattini carichi di fatiche e di promesse,
nei pomeriggi di lavori e passioni,
nelle notti lunghe
di questo avvento
che s'avvicina.


Candele,
quattro,
come le settimane 
che ci separano dal Natale.


Poi aghi
e bacche
e pigne...
ed anche arance essiccate
e anice stellato
per ricordarsi che siamo in cucina...


ed ancora
gemme sui rami
perché la bellezza non è mai troppa,


infine angeli di panno
da spandere
per dire
che qualcosa che va oltre noi
sta per giungere.


Questa attesa dà un senso
alla mia lista,
al numero 1),
a quelli che verranno.
In realtà 
anche al legno
con un nuovo
futuro.


Ma che si potrà fare
con dei vasetti di vetro
di Altare degli anni '30?


Ho un'idea.
Giorno 4)
arrivo!


Commenti

  1. Che meraviglia ,si sente il profumo anche da qui!!!Un abbraccio Anto

    RispondiElimina
  2. Grazie! Si sente il tuo affetto anche da qui! Una vera amica!
    Un bacio

    RispondiElimina
  3. Stupendo tutto anche i vasi vuoti di Altare. ... Cristina

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Trovati al mercatino di Saluzzo e scoperto poi la loro storia! Grazie!

      Elimina
  4. Bellissima la tua composizione per l'Avvento, ne sto costruendo anche io una simile proprio su un'asse di legno, così "a striscia" mi piacciono di più delle classiche corone...
    e bello soprattutto lo spirito che ha animato la tua creazione
    un abbraccio, Loretta

    RispondiElimina
  5. Grazie! Vedrò con gioia la tua creazione! Sei una grande!
    Un bacio

    RispondiElimina
  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  7. al di là delle tue meravigliose creazioni...amo ciò che che contengono! Il mio Unai ha due anni, l'età in cui si inizia ad apprezzare la magia e l'incanto. La fiaba. Le storie. Le tradizioni di famiglia.
    Al di là delle tue meravigliose creazioni, qui c'è tutto questo. Emanuela
    Il mio amore si chiama Unai, nome che, in lingua basca, significa " Il pastore." Secondo nome "Noah". Dagli un bacio grande

    RispondiElimina
  8. "...nei mattini carichi di fatiche e di promesse.... perchè la bellezza NON E' MAI TROPPA!"
    Ah che meraviglia! che bel post!
    Felice di averti trovata!
    Un saluto ed un grande abbraccio!
    Barbara

    RispondiElimina

Posta un commento

Non inserire link cliccabili altrimenti il commento verrà eliminato. Metti la spunta a Inviami notifiche per essere avvertito via email di nuovi commenti al post.

Post popolari in questo blog

E Malama:Canto di guarigione per la madre Terra

 Mi sono svegliata presto. Credits Prevedo la classica giornata di una maestra  che va a scuola a preparare l'aula ed i primi lavori dei bimbi. Mi incanto a guardare il sorgere del sole, per un attimo mollo i pensieri,il da farsi,il consueto,la velocità e scrivo ad un'amica: "Oggi necessito di una spiaggia con davanti il mare,semmai pure l'oceano." Ed è così che nasce il canto da proporre lunedì agli alunni,di certo più storditi di me. Credits Canto di guarigione per la madre Terra,così si chiama: E Malama .( Testo ) Lo eseguono gli hawaiani  davanti alle onde. L'ho imparato al Workshop di canto corale a cui ho partecipato,da un Maestro dal talento incredibile  Yoshihisa Matthias Kinoshita . Credits Il mio ragazzo ha accettato di seguirmi in questa idea  e mi ha accompagnato alla chitarra,lui che suona il violino. Voglio cominciare con calma,lunedì, a piedi scalzi sull'erba del prato che circonda l

Mio nonno era un ciliegio

Non una palma. In realtà ci è voluta una settimana per metabolizzare questo ritorno dopo le vacanze di Natale. La partenza di un figlio, gli impegni a scuola, il gelo sulle strade, la confusione della casa abbandonata a se stessa, nuovamente... Diciamo tempi duri anche per il barattolo della felicità! In più noi docenti abbiamo dovuto affrontare il tema del lutto in classe, venendo a mancare un bambino afflitto da gravi patologie. Dunque, un pomeriggio ho vagato nei ricordi, nei libri, sul web  e finalmente mi è parso d'aver trovato una via,un senso, per raccontare ai bambini questo distacco con lievità. Credits Mio nonno era un ciliegio Quando avevo quattro anni, avevo quattro nonni: due nonni di città e due nonni di campagna. Quelli di città si chiamavano Luigi e Antonietta e assomigliavano spiccicati a tutta la gente di città. Quelli di campagna si chiamavano Ottaviano e Teodolinda e non ass

I Cacciatori nella Neve:raccontare un dipinto

Tutto comincia da un quadro e da cosa può raccontare.   (Un consiglio,fate partire la musica.)   L'atmosfera,i colori,la ricchezza dei particolari,i personaggi,il silenzio,la fatica dei passi sul declivio,i pensieri,il fascino,il mistero,la fiaba,la malinconia,il passato,la magia,i villaggi,le case,le montagne,il cielo,la luce...tutto davanti ai nostri occhi,ingrandito sullo schermo della lavagna interattiva ,un mattino di febbraio e gli alunni,attenti,seduti tra i banchi. Adoro questi momenti. L'arte di Bruegel stamattina si fa prossima. Diventa un mezzo per crescere,per immaginare,per raccontare,per meravigliarci,per amare qualcuno che molto tempo fa ha incastonato alberi e persone e cielo e montagne in un abbraccio di ghiaccio. Questo è febbraio,dicono i ragazzi. Lo osservano,anzi vogliono i tablet ,i miei nativi digitali ,per ingrandire e vedere cosa vi è altre il vicino,il mostrato ed anche io imparo,scopro e scrivo. Assieme annotiamo tutto.