Andando per via,
vedi già l'intreccio,
ruvido,
scuro,
irregolare,
che sa di bosco
e delle sue storie.
Immagini
una creatura
che lo attraversa
con passo leggero
e per lei
costruisci un ricordo
da tenere
vicino agli occhi.
Cominci con i fiori
che sempre si porta appresso
anche quando il cielo è scuro:
mughetti,lavande
e Kaspie
che sanno di caldo e di ombra.
I colori,
pochi,
un po' di rosa,
un po' di verde
per intingere di poesia
il racconto di un giorno.
Uno spago proteso
tiene uniti gli opposti:
un passaggio in equilibrio,
in punta di piedi
come giusto che sia
per un cuore gentile.
Si aggiunge con lentezza,
cogliendo l'insieme
attraverso i particolari:
le deve assomigliare.
Quindi bottoni,
perle
ed un angelo
per la magia
del suo sguardo.
Quando il tutto
si confonde
tra le rose,
ha raggiunto la meta...
manca qualcosa...
ma certo,
il sogno.
Allora arriva la bambina
di tulle vestita,
con null'altro
che un palloncino
tra le mani protese:
di futuro
sanno i suoi passi.
Non resta che tornare nel bosco,
dove ogni cosa proviene
ed ascoltare il vento di maggio.
Ondeggia sottile
tra le note di Tchaikovsky
il nome che le è stato affidato.
Si può riempire
il tavolo,
non manca nulla,
neanche la bellezza di qualche corolla:
il sorriso di chi lo riceverà
sarà il vero regalo.
Virginia,
questa ghirlanda è per te.
Ad una piccola donna e al profumo
che oggi l'ha rivestita.
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