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Le piccole cose

Sono infilate nelle nostre giornate,


messe lì apposta,
per darci tregua quando sembra non finire,
attimi di leggerezza,
fatti di poco,
insignificanti al primo sguardo distratto,
colori,
canzoni sussurrate in auto,
emozioni solitarie,
abbracci collettivi,
incontri con amici,
sorrisi sparsi per strada,
venti caldi nel primo pomeriggio,
cieli spazzati all'alba:
le piccole cose sono spesso inaspettate
e per questo più gradite.


Magari oggi è il profumo di una farina viva,
come m'ha insegnato una donna speciale.


Ieri è stata la frase di una bambina:
"Non è che non torni più se per caso stai un giorno malata...?".
(sarò stata un po' minacciosa ultimamente?)


Lunedì era la sorpresa della leggera clematide 
fiorita contro il graticcio,
poi gli iris
che hanno trasformato il mazzo
in casa
in una sinfonia di primavera
da tenersi in mente per ore.


Queste piccole cose
si nascondono un poco
e quando ci sfuggono
ce ne accorgiamo,
sentiamo una mancanza,
soprattutto nel buono dei nostri impegni,
lavori,
code al semaforo,
in giro tra gli scaffali 
con il carrello della spesa,
davanti ai monelli di otto anni,
con il decespugliatore sulle spalle.

Se è sfocata è meglio....

A volte basta indossare
un filo di perle
per fare di un'ora in giardino,
una piccola cosa su cui fermarsi:
che le rose comprendano l'eleganza sta
nel loro DNA:
credo.


Che poi i vasi sul terrazzo
 traggano bellezza
dalla presenza 
di un autocarro
abbandonato
dopo un pomeriggio di giochi:
di questo sono certa.


Spesso si dimenticano,
altre restano in memoria,
forse perché tanto piccole non erano.


Anni fa me ne uscii
alle otto da casa,
trafelata,
con il cuore già stanco,
per le mille questioni
che percorrevano
il mio mattino
di madre dei quattro.
Guidavo senza pensieri,
diretta al lavoro
con solo sentimenti negativi:
 direi,
affranta.
Nessuna bellezza in un giorno
cominciato
con l'orizzonte basso.
Ebbene,
svoltando in una rotonda
che immetteva nella valle
dove si trovava la mia scuola,
mi colpì un bagliore lassù in alto,
al fondo,
lontano,
tra le montagne ancora innevate,
come uno specchio,
tra il bruno di rocce silenti;
realizzai immediatamente che
era la finestra di una chiesette
che si trova sul ciglio di un versante:
una piccolo vetro
incastonata tra le rocce
che incontra un raggio di sole 
al  mattino,
proprio
quando 
i miei occhi sono lì nella traiettoria,
Una magia di tempistica,
di precisione,
da brividi,
che mi regalò
un'emozione fortissima,
un giorno diverso,
forse il primo di 
una nuova serie.
Amai pensare che fosse solo per me,
quella piccola cosa.
Ed ancor oggi
ne sono  quasi convinta,
perché mai più
mi ha salutato
con il suo  baluginio
tra le vette.


Quante ne può contenere un giorno?


Tante.

Adesso,
dopo aver scorto
una ghirlanda
nella sua armonia,
ancora prima che l'intreccio si realizzi,
tra i rami 
distesi
di una betulla,
ho deciso:
devo ritornare con le mani tra i legni.

L'ultima piccola cosa di stasera.








Commenti

  1. Bellissimo post! Amiamo le piccole cose, ma se le guardi bene sono immense.....
    Un saluto e buona domenica

    RispondiElimina
  2. Che meraviglia di giardino hai?
    Tutto molto Tuttomoltobello e 'fiorito'. Come te anch'io amo le piccole cose ed avendo un giardino di soli 25 mq, non potrebbe essere diversamente. Ciao Lorenza

    RispondiElimina

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